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Tante persone, un mondo solo


Intorno a noi ci sono persone diverse - di paesi diversi, di diverse età, con diversi livelli di abilità fisiche. Ogni persona è qualcosa di prezioso con la quale vale la pena parlare, vale la pena di conoscere, é giusto aiutare. Ma aiutare gli altri richiede empatia e consapevolezza, solo in quel caso puoi essere davvero utile. Durante l'incontro i partecipanti conosceranno la storia di un changemaker disabile, cercheranno di mettersi nei suoi panni e rifletteranno insieme su come cambiare il mondo e aiutare gli altri - in modo efficace, con attenzione e consapevolezza.

 

Autrice: Anna Książek

Traduzione e revisione: Andrea Pucci

 

Scopo principale: Sviluppare la sensibilità dei partecipanti verso altre persone e indicare il lavorare con persone in situazione di disagio come una delle aree di azione per cambiare il mondo. Durante questo incontro i partecipanti:

  • Comprenderanno e praticheranno empatia e consapevolezza. Impareranno a prestare attenzione alle altre persone, specialmente quelle che sono spesso escluse o hanno altri tipi di difficoltà.

  • Si renderanno conto che la disabilità non significa solo avere dei limiti e che persone con disabilità possono fare cose importanti e belle (vivono il mondo in un modo diverso, non necessariamente peggiore). Rifletteranno su cosa significa "aiutare in modo positivo".


 

1. Inizia l’incontro con il canto: Cambiamo insieme il mondo Facciamolo giocando Per gli altri e la natura Questa è la nostra avventura

2. Story Leggi ai partecipanti la terza lettera dei nostri viaggiatori. Cari bambini! Questa volta vi parleremo di una changemaker sorprendente: Yoshi, dal Giappone. Yoshi ha perso la vista quando era piccola, ma questo non le impedisce di cambiare il mondo! Yoshi ha aperto in Tailandia una biblioteca mobile. Porta libri a bambini e adulti, cercando di diffondere la bellezza della lettura e dell'educazione. Alcune delle persone che serve vivono in villaggi molto remoti. Altre sono malate o hanno diversi tipi di disabilità, che impediscono loro di uscire da casa. Yoshi, insieme ai suoi collaboratori, porta libri a quelle persone, a volte rimane anche a lungo per parlare e ascoltare ciò di cui hanno bisogno. Ogni persona si aspetta qualcosa di diverso, ecco perché è così importante informazioni informarsi sule necessità personali. Yoshi ascolta attentamente perché sa molto bene come ci si sente quando si ha sempre bisogno di una mano. Lei ha dovuto superare molte difficoltà. Non è solo cieca, ma è arrivata in Thailandia provenendo da un altro paese, dal Giappone. E’ passato molto tempo prima che gli abitanti di un piccolo centro thailandese l'accettassero, ma ora tutti la adorano e apprezzano il suo contributo. Yoshi ha dimostrato che tutti possono cambiare il mondo! Saluti dalla Tailandia. Anna e Andrea Puoi trovare la storia completa di Yoshi, "Vederci di più", qui. Chiedi ai partecipanti cosa pensano del lavoro di Yoshi. Come pensano sia essere una persona cieca? Parlane insieme. Assicurati che sappiano dove sono la Thailandia e il Giappone (mostra i paesi sulla mappa) e che capiscano tutti i termini che sono apparsi nella storia (per esempio biblioteca mobile, persona con disabilità).

Yoshi, during a class in kindergarten in a small village located in the Thai mountains. Thanks to the Children Centers organized by Yoshi, the younger inhabitants of remote villages can prepare themselves for studying in public schools, for example by learning Thai language (ethnic minorities use their own dialects).


3. Esercizio

Fate insieme degli esercizi che aiutino i partecipanti a comprendere la situazione di una persona con disabilità. Esercizio 1. Dividi i partecipanti in coppie. Una persona è bendata, un'altra le passa alcune cose. Il compito della persona con gli occhi coperti è di tastare attentamente tutte le cose e indovinare cosa sono. Dopo un po', i partecipanti si scambiano ruolo. Esercizio 2. In questo secondo esercizio nuovamente una persona viene bendata e la seconda ne diventa la guida. Il compito della guida è quello di portare la persona con gli occhi bendati per una passeggiata nella stanza e - se possibile - al di fuori. La persona bendata agisce come esploratrice, scopre il mondo da prospettive diverse. Cerca di conoscerlo attraverso sensi diversi dalla vista. L'esercizio dovrebbe essere fatto lentamente. Permettere ai partecipanti di conoscere la struttura delle cose, capire cosa si prova a camminare nelle tenebre con il supporto di altre persone. Dopo un po', i partecipanti si scambiano ruolo. Riassumendo gli esercizi, chiedi ai bambini come si sentivano a camminare con gli occhi chiusi. Hanno scoperto qualcosa di nuovo? Quali emozioni hanno provato? Orienta l'attenzione dei partecipanti sul fatto che affiorano diverse emozioni. Ogni persona nella stessa situazione potrebbe sentirsi diversamente. Confronta le tue emozioni con la discussione teorica fatta precedentemente su come si senta una persona cieca.

4. Discussione Chiedi ai partecipanti come si sono sentiti nel ruolo di guida. Sottolinea che una guida deve essere molto attenta, consapevole (chiedi ai partecipanti di spiegare cosa significa, correggi le loro risposte), per prendersi cura della persona che guidano. Spiega ai partecipanti che la consapevolezza è qualcosa di cui i changemaker hanno davvero bisogno. Un’atra caratteristica importante per aiutare gli altri è l'empatia. A volte si dice che l'empatia sia il sapersi mettere nei panni degli altri. Nell'esercizio precedente i partecipanti erano nei panni di un cieco, ma questo significa veramente che sanno come si senta una persona non vedente e di cosa abbia bisogno? Questo esercizio ci ha aiutato a capire cosa può percepire una persona cieca, ma non è abbastanza. I partecipanti hanno provato emozioni diverse durante questo esercizio. Lo stesso può capitare alle persone non vedenti e ad altri che hanno bisogno di aiuto. Ognuno di loro può avere emozioni diverse e può aver bisogno di cose diverse. Chiedi ai partecipanti chi altri può aver bisogno del nostro aiuto. Forse persone con altri tipi di disabilità o persone anziane? O forse migranti e rifugiati che non conoscono la lingua locale? Riassumendo la discussione, riflettete insieme su cosa è importante nell’aiutare gli altri. Cosa dobbiamo fare in modo che il nostro aiuto sia positivo ed efficace? Scrivi alcune regole aiuto del bravo assistente. Sottolinea che è molto importante assicurarsi (chiedere) se la persona che vuoi aiutare davvero si aspetta il tuo aiuto e che tipo di aiuto sia necessario. Ricorda empatia e consapevolezza. Esempi di regole del bravo assistente:

  • Osserva attentamente le persone che hanno bisogno di aiuto.

  • Chiedi se il tuo aiuto è necessario.

  • Pensa a come si sente la persona che aiuti.

  • Controlla cosa è cambiato grazie al tuo aiuto.

5. Artwork Sulla base delle regole aiuto del bravo assistente scritte in precedenza, prepara un tutorial fatto di immagini. Ogni gruppo di 4-6 partecipanti può illustrare una regola.

6. Rappresentazione Scambia le immagini del bravo assistente, in modo che ogni gruppo abbia una regola diversa da quella per cui ha creato l'immagine. Il prossimo compito è preparare un recita in cui squadre ogni gruppo presenti una situazione di aiuto applicando la regola che hanno ricevuto. Assicurati che i giochino gruppi rappresentino situazioni diverse, ad esempio con persone con disabilità, anziani, stranieri. Dopo aver guardato ogni recita, riflettete insieme se è stato davvero un esempio di buona assistenza. Guida i partecipanti nello spiegare perché sì o perché no.

7. Riepilogo Chiedi ai partecipanti di raccontare ad altri la loro esperienza legata all'assistenza (quando hanno aiutato qualcuno o qualcuno li ha aiutati).

8. Homework Chiedi ai partecipanti di osservare l'ambiente circostante con empatia e consapevolezza. Chi potrebbe aver bisogno del nostro aiuto? Chiedi loro di aiutare una persona nel modo giusto.

9. Concludi l’incontro con il canto:

Cambiamo insieme il mondo Facciamolo giocando Per gli altri e la natura Questa è la nostra avventura

 

Altri compiti per il gruppo:

  • Chiedete a 5 persone che cosa significa empatia.

  • Guardatevi intorno e pensate cosa potrebbe essere un ostacolo per persone con diversi tipi di disabilità. Potete aiutare in alcuni di questi casi? Se sì, fatelo!

 

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